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💡9 - Limitare la creazione di denaro da parte delle banche
Proposta collegata con: ORIENTAMENTO RIGOROSO 🏦
Lo smisurato potere delle banche commerciali private, che hanno la possibilità di creare denaro e stabilire dove va e a quale prezzo, concorre alla fragilità e all'instabilità del sistema finanziario; le banche, infatti, tendono a concedere più prestiti in certi settori rispetto ad altri.
Per rendere il sistema più sicuro, è stata avanzata una proposta (spesso chiamata "narrow banking", "attività bancaria a riserva piena" o "sovranità monetaria") per la quale alle banche verrebbero imposti dei vincoli alla capacità di creare denaro quando erogano prestiti.
Secondo tali modelli alternativi, per erogare un prestito ai clienti, le banche sarebbero tenute a utilizzare del denaro preesistente invece di produrne di nuovo. Le banche avrebbero due opzioni. Potrebbero mobilitare il denaro attingendo a un bacino di risparmi dei loro clienti (noti come fondi mutuabili), oppure prenderlo in prestito dalla Banca centrale europea (BCE), come già fanno attualmente con le operazioni di rifinanziamento (come le operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine TLTRO).
Dal punto di vista del consumatore, ciò comporterebbe che i nostri attuali conti correnti bancari risulterebbero totalmente privi di rischi, dal momento che questo denaro verrebbe tenuto rigorosamente distinto dalle attività di concessione di credito delle banche. L'istituzione dell'euro digitale sarebbe un passo in questa direzione, poiché le persone potrebbero scegliere di depositare il proprio denaro altrove rispetto alle riserve delle banche. Se però tutti depositassero il proprio denaro in questi conti in euro digitale, per le banche sarebbe più problematico concedere prestiti alle imprese perché non ci sarebbe più denaro disponibile per i prestiti.
Le somme nei nostri conti di risparmio verrebbero retribuite ma diventerebbe più difficile prelevarle, in quanto chi richiede un prestito dovrebbe prima ripagare la banca.
Secondo una proposta meno radicale, conosciuta come "separazione bancaria", le attività maggiormente speculative delle banche (come l'investimento in grandi società e il trading speculativo sui mercati) verrebbero separate dalle attività "ordinarie" delle banche al dettaglio (gestione dei conti correnti e prestiti per i clienti). Queste due attività verrebbero gestite da soggetti separati per evitare che il rischio di attività d'investimento metta a repentaglio i conti correnti. Tuttavia, la creazione di credito da parte delle banche richiederebbe comunque la creazione di denaro.
Questa proposta di riforma impone un sostanziale rifacimento del sistema attuale, e non è ancora chiaro se la BCE possa decidere autonomamente su tale trasformazione o se siano necessarie altre decisioni politiche. Qui sotto trovi una sintesi dei pro e contro a questa proposta.
➕ Pro
- Il sistema bancario non sarebbe più esposto al "rischio sistemico" per cui il fallimento di una banca sfocia nel fallimento dell'intero sistema. Le banche non saranno più "troppo grandi per fallire" e potrebbero andare in bancarotta esattamente come tutte le altre aziende.
- I nostri risparmi sarebbero maggiormente tutelati, riducendo così il rischio di un "assalto agli sportelli" (cioè quando tutti si precipitano a ritirare i soldi dal conto in banca per paura di perdere i propri risparmi).
- Gli accordi di garanzia dei giacimenti, quindi, non sarebbero più necessari.
➖ Contro
- C'è il rischio di raffreddare l'economia se le banche non hanno abbastanza fondi prestabili per fare credito alle imprese.
- Questo renderebbe la BCE ancora più centrale e influente nel sistema finanziario, poiché le banche dipenderebbero in misura molto maggiore dai finanziamenti della BCE per erogare prestiti.
- La transizione verso questo nuovo sistema sarebbe complessa e ricca di incertezze.
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