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ORIENTAMENTO DEMOCRATICO 🗳️
Dato il potere che ha, la Banca centrale europea dovrebbe essere più democratica.
📌 In breve
- La Banca centrale europea (BCE) è probabilmente l’istituto finanziario più importante a livello europeo, e riporta direttamente al Parlamento europeo. La vigilanza cui è soggetta è tuttavia molto limitata rispetto al potere che la BCE esercita.
- Questa scarsa rendicontazione è dovuta al principio dell’indipendenza delle banche centrali, ovvero al fatto che le banche centrali devono operare autonomamente dai governi degli Stati membri, evitando di mettere a repentaglio la stabilità dei prezzi a causa di una potenziale politicizzazione dei loro processi decisionali.
- Nonostante il Parlamento europeo non possa decidere sul personale della banca o vincolare l'operato della BCE, la supervisione che esercita consiste nel sottoporre a regolari interrogazioni il presidente della BCE, elaborando dei rapporti annuali sui progressi compiuti e pronunciandosi sui candidati destinati a sedere nel Comitato esecutivo della BCE.
- In virtù della sua indipendenza e in base ai pronunciamenti della Corte di giustizia dell'Unione europea, la BCE gode di ampia discrezionalità nell'interpretare il proprio mandato principale, potendo anche definire il proprio obiettivo di stabilità dei prezzi; tuttavia, la BCE non utilizza questo potere per perseguire i suoi obiettivi secondari, per esempio il sostegno alla tutela dell'ambiente.
💬 Il dibattito
La Banca centrale europea dovrebbe prefiggersi di allineare le proprie politiche con quelle che sono le priorità attuali della società anziché prescindere da esse. Non possiamo però lasciare che siano solo gli esperti a decidere quali sono i beni sociali che la banca centrale dovrebbe promuovere. Abbiamo quindi bisogno di una BCE sottoposta a maggior supervisione di natura democratica.
Cosa ne pensi?
💡 Proposte
Entra nel vivo della discussione e scopri le nostre proposte specifiche sulle politiche di questo orientamento. Puoi anche contribuire con le tue proposte!
→ Proposta 13 Maggior diversità nel Comitato esecutivo della BCE
→ Proposta 14 Incontri con i cittadini
→ Proposta 15 Revisione periodica e democratica del mandato della BCE
→ Proposta 16 La BCE dovrebbe esprimersi in maniera più comprensibile per i non addetti ai lavori
📖 Per saperne di più sull'orientamento democratico
(Tempo di lettura previsto: 8 minuti)
La Banca centrale europea (BCE) è forse l’istituto finanziario più importante a livello europeo e riporta direttamente al Parlamento europeo. Può creare denaro e immetterlo nell'economia, nonché prendere decisioni a prescindere dal consenso dei governi nazionali o dell'Unione europea (UE). Ciò significa che nessuno può dire alla BCE cosa fare o impedirle di fare qualcosa, a eccezione della Corte di giustizia dell'Unione europea. Se l'economia dell’eurozona dovesse collassare a causa di politiche sbagliate, la BCE non subirebbe alcuna conseguenza per le sue azioni.
La BCE agisce quindi per lo più al di fuori del controllo delle istituzioni dell'UE e dei 19 Stati membri che usano l'euro come loro moneta.
Ma se la BCE è così influente, perché i suoi decisori non sono soggetti alle stesse regole di supervisione democratica che regolano gli altri soggetti e istituzioni che prendono decisioni rilevanti per la nostra vita quotidiana?
La rendicontazione della BCE nei confronti di qualsiasi paese o istituzione esterna viene limitata dal cosiddetto principio di “indipendenza delle banche centrali". Secondo questo principio, le banche centrali non dovrebbero lasciarsi influenzare da nessun fattore esterno alla banca stessa nel prendere decisioni sui tassi d'interesse da fissare e sulla quantità di denaro da emettere.
Questo principio è stato adottato dai governi di tutto il mondo al fine di impedire che le decisioni sui tassi d'interesse e sulle emissioni di denaro siano influenzate ogni volta che si tengono delle elezioni.
Si sperava, accordando un'indipendenza politica alle banche centrali, di evitare che i politici esercitassero pressioni sui governatori delle banche centrali affinché adottassero delle decisioni che avrebbero procurato loro una popolarità politica a breve termine, ma che sarebbero andate a spese della stabilità economica nel lungo periodo. A titolo di esempio, le banche centrali non possono finanziare direttamente un bilancio statale.
Un mandato opaco
L'indipendenza delle banche centrali lascia molto margine di manovra affinché queste possano deliberare sulla politica monetaria senza dover consultare o ottenere il permesso dei rappresentanti eletti e dei singoli governi. Fino ad oggi questa situazione è stata accettata, in quanto le banche centrali avevano un mandato piuttosto circoscritto e strumenti limitati a disposizione.
Tuttavia, a seguito di reiterate crisi finanziarie, l'intervento delle banche centrali sta diventando sempre più ingente. Questo è il motivo per cui alcuni sostengono che la BCE abbia ormai troppo potere e che dovrebbe essere maggiormente responsabilizzata.
I trattati dell'Unione europea determinano il mandato primario della BCE, ovvero l'obiettivo a cui deve tendere quando delibera sulle sue politiche. Secondo questo mandato primario, la BCE deve garantire la "stabilità dei prezzi". A livello pratico, la BCE definisce la stabilità dei prezzi come il mantenere l'inflazione intorno al 2% o ad un livello inferiore.
La BCE può tuttavia cambiare autonomamente questo parametro, stabilendo un obiettivo superiore o inferiore. Ciò implica che la BCE dispone sostanzialmente di ampia discrezionalità nel riformulare il proprio mandato; il che, a sua volta, la espone alla critica di "cambiare le carte in tavola" quando le fa comodo.
I trattati dell'UE definiscono inoltre il mandato secondario della BCE, che consiste nel sostenere gli obiettivi generali dell'UE nella misura in cui ciò non pregiudichi il suo mandato primario. Questi "obiettivi generali" non sono però definiti dettagliatamente, poiché il trattato cita molteplici obiettivi, fra cui l'occupazione, la tutela dell'ambiente e l'innovazione tecnologica.
Se da un lato l'ordine di priorità tra il mandato primario di stabilità dei prezzi della BCE e i suoi obiettivi secondari è chiaro, tali obiettivi secondari non vengono a loro volta resi prioritari. Questo potrebbe portare la BCE a dover scendere a compromessi difficili, che potrebbero portare ad avere dei vincitori e dei vinti. Non essendo un'istituzione a carica elettiva, la BCE si è trovata più di una volta in una posizione scomoda. Alcuni sostengono che, per questo motivo, la BCE non sta realmente adempiendo al suo mandato secondario.
Il ruolo del Parlamento europeo
Il Parlamento europeo riveste un ruolo limitato in termini di sorveglianza sull'operato della BCE. Benché non possa determinare gli interventi della BCE, il Parlamento europeo ne esamina l'operato attraverso il diritto di interpellare i funzionari della BCE in occasione dei "dialoghi monetari" che si tengono ogni tre mesi. Durante queste sedute, il presidente della BCE risponde alle domande dei deputati del Parlamento europeo su quanto la banca sta facendo o ha fatto in passato. Le riunioni sono pubbliche, in modo che i cittadini e i giornalisti possano assistere al dibattito.
I deputati del Parlamento europeo elaborano una valutazione dei risultati della BCE con una risoluzione su base annuale. Spesso queste delibere sono critiche nei confronti delle procedure della banca e propongono delle alternative, ma la BCE non è obbligata a darvi seguito. Negli ultimi anni sono state apportate delle migliorie volte a innalzare la soglia di sorveglianza cui la BCE è sottoposta, tra cui il fatto che i deputati inviano alla banca delle domande per iscritto, alle quali la banca deve rispondere. Questi cambiamenti non si sono però concretizzati in una supervisione più incisiva.
Scarsa diversità
La BCE è anche considerata poco democratica riguardo alle modalità di nomina dei suoi decisori. La politica monetaria della BCE viene decretata da 25 persone, che siedono nel Consiglio direttivo della BCE. Di questi, 19 vengono designati in base alle procedure degli Stati membri, mentre gli altri sei vengono incaricati dalle istituzioni dell'UE tramite il cosiddetto Eurogruppo. Il Parlamento europeo esprime anche un voto per sostenere o meno la candidatura. In ogni caso, tale voto è meramente simbolico, poiché non può porre un veto a un candidato che non approva. I membri del Consiglio direttivo della BCE rimangono solitamente in carica a lungo, dai cinque agli otto anni.
La BCE è spesso oggetto di critiche per la scarsa diversità del proprio Consiglio direttivo. Per esempio, ad oggi vi sono soltanto due donne fra i 25 membri del Consiglio. Non vi siedono membri di colore o provenienti da una minoranza etnica dal 1998. I decisori delle banche centrali vengono spesso selezionati in base al loro curriculum accademico o alla loro esperienza nella finanza. Una mancanza di diversità all'interno degli organi decisionali spesso si traduce in un processo decisionale carente, in quanto il gruppo può essere vittima del "pensiero di gruppo" e di una mancanza di autocritica.
In conclusione, si è ritenuto accettabile che la BCE non dovesse essere soggetta a particolare rendicontazione nella misura in cui i suoi poteri fossero ristretti e concentrati esclusivamente sul suo mandato primario. Con la crescente importanza del ruolo che la BCE ricopre, si giustifica quindi una sorveglianza più democratica di questa istituzione.
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